lunedì 23 marzo 2015

Buon riposo gelido signore, ben tornata tiepida signorina

Accoccolati dentro alla cavità di un albero, nostro rifugio per mesi, ricoperti di segatura e gusci di noccioline ci accorgiamo ad un tratto che la fuori qualcosa sta cambiando. 
Una leggera brezza si incunea attraverso il foro che dà accesso al nostro rifugio e, sfiorando i nostri occhi ancora semichiusi, ci invoglia ad alzarci.
Siamo intorpiditi, le articolazioni ancora non hanno ripreso del tutto il loro flessuoso moto e per questo, lentamente, assonnati ed affamati ci avviciniamo al bordo del foro sul tronco.
Appoggiamo le zampine sul legno ancora umido, con cautela spingiamo gli occhi fino all’esterno, sino a quel limite che da parecchi mesi non potevamo più oltrepassare.
Restiamo in silenzio mentre osserviamo la natura che cambia, ci guardiamo e sorridiamo quasi increduli.
Gli occhi guardano lontano cercando di memorizzare ogni singolo colore nuovo.
Il nostro olfatto, anch’esso si risveglia, e riassapora quei profumi che oggi più che mai, sanno di buono.
Si odono dei suoni provenire da altri alberi, ruotiamo il capo e vediamo altri che come noi poco alla volta afferrano il coraggio di uscire e nel farlo ….scoprono anche loro la bellezza infinita del rivivere queste sensazioni.
Già, come due piccoli scoiattoli che riprendono freneticamente la loro vita dopo un periodo di letargo, anche Gisella ed io stiamo per far ripartire la nostra irrefrenabile voglia di muoverci.
Proprio come loro, intrappolati in quel tronco cavo, abbiamo pazientato mesi vivendo di immagini riflesse nella parte interna delle nostre palpebre socchiuse per effetto della poca luce.
Il mondo e tutto ciò che lo rende vivo si risveglia, e noi con loro.
Ogni giorno è unico ed irripetibile, e questo primo sole che la nuova signorina ci regala oggi, sa di vita !
Ci sono stati momenti dove, il gelido signore, sembrava essere un re incontrastabile ed invincibile. Con la sua forza, il suo silenzioso modo di rendere muto il mondo, la sua ingordigia nel prendersi la luce trasformandola in notte e la sua ipnosi nel riuscire ad addormentare ogni forma di vita. 
Poi ad un tratto, compare lei, una timida e apparentemente fragile signorina. Socchiude le labbra e lasciando fuoriuscire un leggero soffio profumato, spazza via il gelido signore. 
Si impadronisce del cielo trasformandolo da grigio a blu. 
Come una pittrice, attingendo alla sua tavolozza, riempie il mondo di colori. 
Riscopriamo in un solo istante che esiste il verde, il rosa, l’azzurro ed il viola. 
Il gelido signore si rifugia sulle vette più alte, impaurito e quasi a vergognarsi, sale, sale, sale sempre di più lasciando dietro se una coltre bianca che poco alla volta scompare trasformandosi in fresca acqua e quindi nuovamente vita. 
La signorina dal volto gentile ha sconfitto il gelido signore.
C’è chi vola, c’è chi nuota, c’è chi canta, chi suona, chi corre e chi va in moto….. 
Noi motociclisti, piccoli animaletti dal letargo forzato, siamo in festa….come gli scoiattoli del bosco.
Noi come loro abbandoniamo i gusci delle noccioline che per tutto l’inverno ci hanno tenuto compagnia, ci affacciamo fuori dal nostro piccolo foro del nostro albero che per noi è il garage, usciamo un po’ impauriti mischiandoci a tutti gli altri animaletti del folto bosco di motociclisti e, respirando….partiamo.
Caro mio gelido signore, il tuo freddo, il tuo gelo, la tua pesante coltre di neve e la tua oscurità non sono riusciti a disilluderci……anzi, l’unica cosa che hai ottenuto è stata di farci crescere ancora di più il desiderio di vivere e se possibile… in movimento.
Mi sento come se avessi il fuoco dentro, non riesco a stare fermo nella stessa posizione per più di cinque minuti.
La sedia dell’ufficio pare essere uno di quegli strumenti medioevali di tortura ed il guardare gli alberi fioriti fuori dalla finestra ne acuisce gli effetti.
Devo resistere, mantenere la calma, devo respirare lungo e far calmare questa ansia incandescente che mi pervade.
La Signorina è arrivata, è lì fuori che ci aspetta e sta preparando per noi il miglior dipinto che sia mai stato fatto prima. 
Sarà bello farvi parte, scorrazzare su quella tela piena di colori, raggiungere ogni punto da lei dipinto, nasconderci dietro a quelle verdi colline che il lontananza ha disegnato. 
Sarà bello salire lassù sino dove il gelido signore è corso a nascondersi in quanto da te sconfitto.
Sarà bello farlo ancora, senza mai smettere di credere alla unicità di ogni singolo istante, di ogni singolo profumo e di ogni singolo cinguettio.
Buongiorno signorina, bentornata Primavera. 
Cip & Ciop






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