lunedì 3 agosto 2015

Chi va piano.....preserva i tasselli

Non ci sarebbe nulla o quasi da raccontare in questi 1800 km di strada dritta come un fuso e pianure che sanno di olezzo di maiale, se non fosse che forse, per la prima volta in vita mia, me li sono goduti tutti grazie all'andatura da pensionato che mi sono imposto sin dalla partenza.
Abbiamo installato due ruote tassellate, proprio per goderci gli sterrati Islandesi, e al fine di evitare la loro prematura usura, mi ero imposto una velocità massima di 120 km/h......così è stato.....dura, lunga, eterna.......ma se il fine giustifica i mezzi, ora posso dire di avere le gomme pronte per gli sterrati del luogo più similare al centro della terra che io abbia mai visto, l'Islanda appunto.
Ci troviamo a Hjorring, un paesino appollaiato sul bordo nord della Danimarca, uno di quei posti che o vi abiti, oppure non sai che esistano. 
Eppure, nel suo essere sconosciuto tanto quanto lo è il mio volto al mondo, mi risulta fantastico.
Mille colori, un sole che brucia, un cielo che finalmente sa di blu, è una casetta di legno colorata di giallo, immersa nel verde di un campeggio dove l'unico rumore lo generano le foglie degli alberi spettinate dal vento.
Una cena semplice, un trancio di salmone cotto alla griglia, ma accompagnato da un vino Cileno che sa di istanti magnifici, un sapore che non puoi scordare, già solo per via del fatto che il suo nome, super sconosciuto mi è caro, si chiama Moments....... E questo momento, nella sua semplicità, vorrei fosse eterno, così come lo sarà il ricordo di esso.
Domani mattina saliremo di buon ora sul traghetto, sulla famigerata Norrona, un blocco di metallo che ogni settimana salpa dalla Danimarca sfidando le onde del mare del Nord, i venti possenti che spingono i ghiacci e il loro carico di donne e uomini, lontani dall'essere i valorosi naviganti vichinghi ma comunque coraggiosi già solo per aver oltrepassato il check-in della nave.
Si parte, tre giorni di mare, di onde, di vento e lassù, ad attenderci, il freddo di un luogo del quale mi sono innamorato anni fa e oggi, come reduce da una lunga attesa, torno a salutare.
Tre giorni di silenzio, questi saranno i nostri. 
In balia di quel mare che Gisella odia mentre per me è supporto naturale al sonno. 
Tre giorni di ciondolii, sino a quando le ruote torneranno a girare, il portellone della nave ci rigurgiterà fuori dalla sua stiva e finalmente noi potremo aprire gli occhi e vedere. 
Vedere, diverso da guardare...
Vado lassù per vedere, ogni singola cosa che potrò guardare, lasciando che si impadronisca di me, mi entri dentro e mi rapisca nuovamente come già successo nel 2006.
Tre giorni di cielo e mare, un unico colore, per poi riempire gli occhi, la mente ed il cuore di un qualcosa che, speriamo nel migliore dei modi, vorremmo sapervi narrare.

Onda, spingici lontano, spingici forte, abbiamo un appuntamento con l'Islanda......non vorremo fare tardi.
Sogni d'oro terra, buongiorno mare.





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