Queste le parole di Gisella, mentre in piedi di fronte al tavolo, mi presenta orgogliosa la suddivisione dell’abbigliamento selezionato per il viaggio ormai prossimo.
Osservo con attenzione l’insieme e poi punto lo sguardo sulla borsa che dovrebbe essere in grado di contenere il tutto.
Ogni volta sembra una impresa impossibile, così come impossibile sembra poter mantenere in equilibrio la moto dopo che tutto sarà su di essa collocato, legato, sospeso come in un magico gioco di sfida alle leggi della fisica.
Definiamo come di consueto il metodo di “archiviazione” dell’abbigliamento.
Come sempre le opinioni diverse si intersecano fra loro per poi dare origine alla decisione finale, che spesso……….non è la mia.
Utilizzeremo delle borse sottovuoto, così da ridurre il più possibile gli ingombri, anche se siamo consci che quando giungerà il momento di prelevare una maglia, questa sarà una sorta di ammasso accartocciato di tessuto.
Il caldo torrido delle ultime settimane mette in difficoltà per diverse ragioni, non ultima la confusione psichica che abbiamo nell’individuare in un capo tipicamente invernale qualcosa di essenziale e obbligatorio per questo viaggio.
Piuttosto, tutti sudati ed accaldati verrebbe da lasciare a casa l’abbigliamento tecnico e caldo, che in molte occasioni ci ha salvato, per fare spazio a canotte e t-shirt leggerissime.
Occorre fare uno sforzo mentale enorme nel cercare di immaginare il freddo che potremmo dover combattere quando, con tutti i mezzi a disposizione, stiamo invece cercando di lottare con tutte le nostre forze per sconfiggere il caldo umido che da settimane ci affligge.
La televisione ci tiene compagnia durante questa complessa operazione, ed il canale del meteo ci svela il futuro come una sfera magica di una maga veggente.
Una signorina dal volto sorridente, annuncia che “ finalmente il caldo al di sopra della media stagionale ci lascerà fra breve, e per la gioia di molti………..sabato pioverà su tutto il Nord “
Gisella ed io ci guardiamo, sgraniamo gli occhi e con un mezzo sorriso, ci dirigiamo verso le tute da pioggia già riposte nelle borse come prima cosa in quanto “ di sicuro non le useremo sino in Islanda………..”
La preparazione del bagaglio continua con quel poco di attrezzatura che avevo già predisposto, qualche busta di cibo liofilizzato, tre scatolette di carne in scatola, l’immancabile vasetto di Nutella, e dieci scatole di sigari……diciamo che con questo, i beni di prima necessità, ci sono tutti e possiamo finalmente fissare il tutto alla moto.
Ogni anno, in un misto di ammirazione e compassione, mi intenerisce vederla che poco a poco viene caricata come un somaro degli alpini durante la I° guerra mondiale.
Mi stupisce la sua forza nel riuscire a non smontarsi sotto tutto quel peso.
Mi stupisco anche un po’ della mia di forza nel riuscire a guidare il somaro in giro per il mondo portandomi a spasso anche la Nutella e le Simmenthal.
Lego tutto, controllo che sia un corpo solido e nulla ciondoli pericolosamente.
Come di consueto le do una pacca sulla sella, forse proprio come gli alpini facevano sul dorso del loro somaro durante la guerra.
Le lancio un pensiero del tipo “ vedrai……ce la faremo “ mentre spengo la luce del garage e le auguro buona notte.
Una notte di pensieri, sogni, immagini sfocate da ripulire per far sì che tornino limpide e cristalline.
Una notte di rotazioni carpiate nel letto, di occhiate lanciate verso l’orologio nella speranza di vedere le lancette scorrere più velocemente.
Poi ad un tratto mi fermo e rifletto a quanto spesso mi capita di vivere un qualcosa pensando a ciò che cercherò di vivere in futuro, con l’assurdo risultato di non riuscire mai a vivere nulla nella sua totale interezza.
È a quel punto che, quasi sdoppiandomi un una molteplice veste di rimproveratore e rimproverato, mi punto il dito in forma minacciosa sotto il naso e mi sgrido da solo.
Da questo momento caro Gianni, ti impegnerai a vivere intensamente, energicamente e totalmente ogni singolo istante della tua vita, dando ad esso l’importanza assoluta su tutto il resto che ancora deve avvenire.
Con gli occhi di chi si sta prendendo un cazziatone, osservo dal basso verso l’alto l'altra parte di me…….quella seria, e prometto a lui che cercherò di essere migliore, di impegnarmi in quello e di vivere senza immaginare, senza cercare di consumare il tempo solo per arrivare prima ad un altro istante che, forse….solo apparentemente, potrebbe essere più bello.
Domani partirò quindi così.
Senza immaginare come sarà arrivare all’imbarco del traghetto in Danimarca, senza pensare a come saranno i guadi in Islanda, cercando di non correre sotto la pioggia nel cercare di uscirne e ritrovare il sole.
Mi godrò ogni respiro, ogni metro, ogni singola goccia di pioggia, perchè poi alla fine so bene che un giorno mi mancheranno.
A poche ore dalla partenza è un po’ questo l’augurio che mi permetto di fare a tutti voi.
A quelli che passeggiando sulla spiaggia assolata di chissà quale località di mare, riescono contemporaneamente a prendere il sole, fare jogging, sorvegliare i figli in acqua mentre giocano ed essere collegato con l’ufficio nel disperato tentativo di coordinare l’attività del team.
A quelli che passeranno più ore in coda a stressarsi rispetto quelle che vivranno alla ricerca di relax.
A coloro che partono per chissà dove portando con se l’intero contenuto della casa quasi come per evitare di sentirsi realmente in vacanza.
A coloro che non partiranno, a tutti quelli che non possono o non vogliono muoversi.
A tutte le persone che nutrendosi di tecnologia anche durante le vacanze, non si rendono conto di quanto l’illusiva libertà apparente data dal cellulare, altro non sia che una trasposizione delle catene un tempo utilizzate per vincolare gli schiavi.
A tutti, proprio a tutti, auguro di poter riuscire a godere di ogni istante, dando ad esso l’importanza che solo un qualcosa di irripetibile ha.
Per questo non vi auguro buone vacanze, bensi
Buoni attimi !!
Ultimo ma non ultimo... Un mondo di auguri alla " piccola" Elena!