Avevo un solo pensiero e quasi ti parlavo.
Avrei voluto ancora sorridere una volta con te, magari come quel giorno d’estate, insieme sui colli alpini, orgogliosi delle nostre moto, con l’aria fresca che entrava da sotto la visiera e gelava i denti.
Avrei voluto ancora fermarmi una volta, lassù su quel colle, seduti al sole a prenderci un caffè insieme.
Avrei voluto fare ancore mille cose con te, ma il destino ha scelto per noi strade differenti.
Questo destino che a volte maledico.
Mi procura un dolore come un pugno alla bocca dello stomaco, mi apre il torace strappandomi il cuore, mi frusta le ginocchia lasciandomi incapace di reggere il mio peso, mi accascio e piango su me stesso.
Poi però spunti tu, il tuo sorriso, la tua forza, il tuo naturale modo di essere.
Sollevo il capo, spingo sulle ginocchia e a fatica mi rialzo.
Tu quasi mi sorreggi e con il coraggio che ti contraddistingue mi inciti a procedere, un metro ancora, un secondo ancora.
Quasi mi sgridi vedendo che tentenno e accenno a fermarmi, mi spingi forte e urli “ vai cazzo, non fermarti, non mollare mai “
Mi volto ancora un volta mentre una lacrima scende su quella smorfia di dolore ancora vivo.
Ma le stessa lacrima si infrange su quel sorriso che sai trasmettere tanto è violento il tuo essere contagioso.
Risalgo sulla mia moto, ingrano la prima e riparto.
Non ti vedrò più nello specchietto retrovisore, non ci sarai più per condividere un caffè in cima al colle, la tua moto non si piegherà più sui tornanti alpini e a molti di noi sembrerà di aver perso un amico allor ‘quando, vedendo una sedia vuota avvertiremo lo stessa, identica, lancinante nausea provocata dal pugno allo stomaco che il destino ha sferrato domenica.
Basterà guardare in alto, sopra quel colle, al di là di quella nuvola che scivolando sul cielo, accarezza la cima della montagna.
Basterà chiudere gli occhi per un istante, cercarti e sono certo che tu sarai là.
Sarà bello immaginarti sulla tua moto su strade che nessuno ha mai raccontato, in un mondo senza confini, dove non piove mai, dove non importa chi sei perché tutti sono importanti nella stessa misura.
Sarà bello immaginarti impegnato a percorrere quella curva infinita, piegato su te stesso come sempre, guardando avanti senza mai mollare.
Come sempre, ad ogni respiro, ogni momento che vivo……
E quando questo non sarà più vero, ti chiederò di offrirmi un caffè su quella nuvola !
Arrivederci amico mio.
Dedicato a Pitta
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